NUOVA SENTENZA DI ACCOGLIMENTO ALL’ADOZIONE DA PARTE DI DUE MADRI AL TRIBUNALE PER I MINORENNI DI TRIESTE
Con la sentenza n. 34 del 2024 pubblicata in data 27 settembre 2024 il Tribunale per i Minorenni di Trieste ha accolto la domanda di adozione “incrociata” portata avanti da due donne unite civilmente, con il patrocinio dell’avv.ta Patrizia Fiore.
Le due donne costituiscono già da tempo una famiglia con i loro due figli, ciascuno, all’anagrafe, figlio solo di una delle due, nonostante siano stati concepiti a seguito di tecniche di fecondazione assistita condotte con il consenso informato dell’altra coniuge. Nel nostro ordinamento giuridico il “consenso informato” fornito dal partner, alla PMA eterologa, comporta l’obbligo di riconoscimento del figlio e quindi dell’assunzione delle responsabilità genitoriali derivanti dalla nascita. Tuttavia, la giurisprudenza italiana, tanto di legittimità che costituzionale, si ostina a interpretare questa norma come non applicabile alle coppie lesbiche perché in Italia due donne non possono accedere alla PMA. Le due donne che hanno prestato il proprio consenso e portato avanti il progetto di genitorialità, cresciuto, mantenuto ed educato i figli sempre insieme e nella piena solidarietà propria del vincolo familiare, possono quindi, solo oggi, vedere riconosciuto anche legalmente il loro ruolo genitoriale ed essere riconosciute a tutti gli effetti entrambe madri di entrambi i bambini. La sentenza è rilevante anche perché si sofferma sugli effetti legittimanti dell’adozione che determineranno altresì il legame di fratria tra i due bimbi, e per aver consentito alle due donne di decidere circa l’ordine dei cognomi. Entrambe le questioni poste e risolte in tempi recenti dalla Corte Costituzionale, vista la totale inerzia del Parlamento italiano in queste materie.